Il ricco e potente Egidio Volpe |
I PROTAGONISTI
Ettore Dallago, un affascinante seduttore
Federico Tiepolo, uno scudiero ridotto in
miseria
Ghiso Calabraga, un poco di buono dall’animo
gentile
Giuseppe de’Ferrai, un ambizioso spadaccino
ligustico
La campagna vindiziana procede a
gonfie vele. Sabato sera siamo riusciti, dopo tanti mesi, a giocare dal vivo
anziché online, e i progressi sono stati davvero notevoli.
L’evento principale della serata è
stato il ritorno di Ettore, il cui giocatore, dopo le prime sessioni, non era
più riuscito a partecipare alle nostre avventure. Ettore torna alla ribalta con
alcune informazioni assai rilevanti, frutto delle sue conoscenze altolocate (in
particolare con un paio di ricchissime e potenti nobildonne vindiziane, alle
quali il nostro offre servigi… galanti). A Federico Tiepolo viene rivelato che
l’autore della rovina della sua casata è Egidio Volpe, il nobile più in vista
della città, e che alla sciagurata operazione presero parte anche altri nobili
conosciuti, tra cui il padre della promessa sposa dello spiantato scudiero!
Egidio Volpe è anche il mandante dell’assassinio di Molosso Tagliaossa, poche
ore prima ucciso in carcere, e quindi le attenzioni del gruppo si concentrano
sul potentissimo patrizio.
Federico affronta il padre della sua
fidanzata e lo convince con abilità (e facendo leva sui sensi di colpa di
questi) a fornirgli ulteriori informazioni sul Volpe; viene così fuori che
costui trae grande profitto dalla tratta degli schiavi, attività illecita in
Vindizia ma ciononostante esercitata da individui senza scrupoli. Ma come
dimostrare le pratiche criminali di Egidio Volpe? Si decide di portare a
Vindizia prove irrefutabili, nella forma di una nave dei Volpe carica di
schiavi, ma per questo occorre allestire una missione militare di costo non indifferente.
Vengono mobilitate tutte le risorse del gruppo, dai Contrabbandieri di Chiaggia
alla famiglia Foscari, con la quale Federico è in stretto contatto, e alla fine
si tratta di superare un tiro di Circles a Ob7 con 11D. mica da ridere.
Il giocatore di Ghiso (che fa qui la
parte del leone) è però in serata buona, e con l’aiuto di un po’ di Artha e di
un Tratto del personaggio il test viene facilmente passato; ora occorre
soltanto aspettare che, tra otto settimane, il prode capitano incaricato dell’impresa
torni a Vindizia con il suo bottino.
Decidiamo che tutto ciò ha richiesto
due o tre giorni, e siamo così a ridosso della data fatidica nella quale
Giuseppe parteciperà ai duelli per la selezione del nuovo maestro di spada di casa
Volpe. Un incarico vieppiù importante, adesso che Egidio Volpe si è rivelato
essere in combutta con le peggiori forze criminali della città. I contendenti
sono otto (tra costoro c’è pure Arielle Tiepolo, sorella di Federico, che viene
però da Giuseppe eliminata senza alcuna difficoltà nel corso del primo duello),
e a sera, dopo una serie di combattimenti al primo sangue, non ne restano che
due: Giuseppe e Demetrio Selvo, un giovane nobile. Per l’ultimo duello
utilizziamo le regole complete di combattimento, e nonostante la prudenza dei
duellanti è il Nostro ad avere la meglio: il nobile, ormai ferito e indebolito,
si arrende, e Giuseppe può così incontrare il suo nuovo datore di lavoro.
Resta da narrare di due eventi quasi
paralleli ai duelli. Ghiso, nel tentativo di esplorare il palazzo dei Volpe, si
ritrova a scappare da alcuni servitori che potrebbero vederlo, e finisce in una
calle a litigare con un baffuto straniero dall’aria dell’Est. I due s’insultano
e mettono mano alle armi, e prima che vengano separati lo straniero riesce
anche – inaspettatamente – a ferire il Nostro con il suo coltellaccio.
Federico viene invece invitato ad un
colloquio da Egidio Volpe in persona. Il potente nobile offre al giovane
scudiero aiuti, favori e ricchezze in cambio della sua fedeltà (in particolare
a Volpe sembra interessare il fatto che Federico faccia ora parte
dell’Inquisizione cittadina), ma, dopo che i giocatori si sono consultati ed
hanno espresso il loro parere sulla questione, il giocatore di Federico decide
di non accettare la proposta (memore anche del fatto che Volpe è alla radice
dei mali della sua famiglia), e su questa nota si chiude la sessione.
Il futuro si presenta ricco
d’opportunità, ed ora occorre soltanto decidere in che direzione volgere gli
sforzi del gruppo.
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