Era il 22 dicembre 1987 (a quei tempi annotavo data
d’acquisto e costo sui manuali che compravo) quando acquistai, al Centro Gioco Educativo
di Genova (ormai da lungo tempo scomparso, che io sappia) la mia copia di
RuneQuest. Prezzo: 33.000 lire.
Si trattava della versione standard della terza
edizione, e per me, che fino ad allora (ma conoscevo i giochi di ruolo da un
annetto appena) avevo giocato solo ad Uno
sguardo nel buio e D&D set
base, fu una grande scoperta. Mi affascinarono subito il carattere “barbarico”
e “antico” dell’ambientazione: gli esempi di gioco riguardavano un certo
Cormac, un Pitto della Caledonia, che si aggirava in un’Europa dal sapore tardoimperiale
assieme ai suoi amici Signy Freyasdotter, Churchak lo Scita e Nikolos di
Bisanzio. Non c’erano né livelli né classi di personaggio, e il combattimento
era rapido e brutale. Ne fui incantato, ma per anni non riuscii a convincere i
miei amici a provarlo; fu soltanto sulla scia dei romanzi della Legione perduta di Turtledove che ebbi
la ventura di giocare a RuneQuest proprio in un’ambientazione ad essi ispirata,
ma i miei giocatori non furono entusiasti del sistema di combattimento e del
fatto che dopo due o tre sessioni i loro personaggi fossero tutti mancanti di
un braccio o di una gamba (menomazioni dovute più che altro alla mia inesperienza,
che mi portava a giocare RQ come D&D), e la campagna morì lì.
Quanto mi era piaciuto questo romanzo... |
Nel corso degli anni finii naturalmente per incappare
in altri giochi che utilizzavano l’ottimo sistema Chaosium: Call of Cthulhu,
Stormbringer, Pendragon (Ah! Pendragon!), ma RQ rimase sul suo scaffale senza
più scenderne se non per una breve campagna (anche questa mai terminata, ma
almeno condotta oltre le prime tre sessioni) ispirata all’Iliade e all’Odissea
in salsa fantasy-antica.
Nel 2007 acquistai, più per curiosità che per
altro, Heroquest (il gioco di ruolo di Robin Laws e Greg Stafford). Mi piacque
e anche stavolta ne uscì una serie di avventure (ormai dovrei smettere di usare
il termine “campagna”), i cui protagonisti erano i giovani di una tribù barbara
alla ricerca di un modo per salvare la propria gente dalla minaccia degli
Iperboreani (avevo appena finito di leggermi l’integrale dei racconti di Conan,
e il nome mi aveva colpito); ci furono episodi e personaggi memorabili, tra i
quali Piseagh, lo sfigato del villaggio che noi tutti ci raffiguravamo come
Rick Moranis in occhiali e mutandoni di pelliccia, ma qualcosa non mi
convinceva nel sistema, e avevo soprattutto l’impressione che scindere il gioco
dalla sua ambientazione originale (Glorantha), così ricca e complessa (e della
quale non sapevo praticamente nulla: nella mia standard edition di RQ non se ne
faceva praticamente menzione) lo impoverisse eccessivamente. Così finì anche
quell’esperienza, e solo l’anno scorso ripresi finalmente in mano i miei
manuali acquistati tanti anni fa, con l’intenzione di capire se fosse possibile
utilizzarli per una campagna vera e propria. La risposta che mi diedi fu però
negativa: l’edizione standard è davvero scarna, specialmente nella descrizione
della magia, e avrei dovuto lavorarci troppo su per avere un sistema adeguato. Meglio
il vecchio e fidatissimo AD&D, per il quale avevo peraltro già cominciato a
progettare quella che sarebbe poi divenuta la Fortezza, e RQ tornò quindi nell’oblio.
Heroquest RPG! |
Stavo dimenticando di citare qualche avventura
giocata a RQII (quello della Mongoose): anche in questo caso fui inizialmente
attratto dal sistema, ma poi, all’atto pratico, rimasi poco soddisfatto del
combattimento (le manovre in primis) e della magia (la magia spiritica venne
praticamente riscritta in un articolo apparso su Signs&Portents, le rivista ufficiale della Mongoose), e l’esperimento
non durò a lungo.
Ora mi sono procurato la quarta edizione di Basic
Roleplaying, e mi è tornata voglia di provarne il sistema. Temo che ciò non
avverrà molto presto (i miei orizzonti ludici sono foschi, ma ciò merita un
post tutto suo... sigh), tuttavia la curiosità resta.
Ne varrà la pena??
Butta un occhio a questo sito... potrebbe esserti d'aiuto... visto poi che non hai problemi con l'inglese, ti consiglierei di provare l'ambientazione del Signore degli anelli.
RispondiEliminarunequestii.blogspot.com
Ti ringrazio della segnalazione: ho scaricato il pdf, che mi sembra contenere molti spunti interessanti (anche se forse è un po' tanto ispirato a LotRO; ma magari è solo una mia impressione).
EliminaMe lo leggerò senz'altro con calma.