venerdì 19 luglio 2013

Io e RuneQuest

Era il 22 dicembre 1987 (a quei tempi annotavo data d’acquisto e costo sui manuali che compravo) quando acquistai, al Centro Gioco Educativo di Genova (ormai da lungo tempo scomparso, che io sappia) la mia copia di RuneQuest. Prezzo: 33.000 lire.
Si trattava della versione standard della terza edizione, e per me, che fino ad allora (ma conoscevo i giochi di ruolo da un annetto appena) avevo giocato solo ad Uno sguardo nel buio e D&D set base, fu una grande scoperta. Mi affascinarono subito il carattere “barbarico” e “antico” dell’ambientazione: gli esempi di gioco riguardavano un certo Cormac, un Pitto della Caledonia, che si aggirava in un’Europa dal sapore tardoimperiale assieme ai suoi amici Signy Freyasdotter, Churchak lo Scita e Nikolos di Bisanzio. Non c’erano né livelli né classi di personaggio, e il combattimento era rapido e brutale. Ne fui incantato, ma per anni non riuscii a convincere i miei amici a provarlo; fu soltanto sulla scia dei romanzi della Legione perduta di Turtledove che ebbi la ventura di giocare a RuneQuest proprio in un’ambientazione ad essi ispirata, ma i miei giocatori non furono entusiasti del sistema di combattimento e del fatto che dopo due o tre sessioni i loro personaggi fossero tutti mancanti di un braccio o di una gamba (menomazioni dovute più che altro alla mia inesperienza, che mi portava a giocare RQ come D&D), e la campagna morì lì.

Quanto mi era piaciuto questo romanzo...

Nel corso degli anni finii naturalmente per incappare in altri giochi che utilizzavano l’ottimo sistema Chaosium: Call of Cthulhu, Stormbringer, Pendragon (Ah! Pendragon!), ma RQ rimase sul suo scaffale senza più scenderne se non per una breve campagna (anche questa mai terminata, ma almeno condotta oltre le prime tre sessioni) ispirata all’Iliade e all’Odissea in salsa fantasy-antica.
Nel 2007 acquistai, più per curiosità che per altro, Heroquest (il gioco di ruolo di Robin Laws e Greg Stafford). Mi piacque e anche stavolta ne uscì una serie di avventure (ormai dovrei smettere di usare il termine “campagna”), i cui protagonisti erano i giovani di una tribù barbara alla ricerca di un modo per salvare la propria gente dalla minaccia degli Iperboreani (avevo appena finito di leggermi l’integrale dei racconti di Conan, e il nome mi aveva colpito); ci furono episodi e personaggi memorabili, tra i quali Piseagh, lo sfigato del villaggio che noi tutti ci raffiguravamo come Rick Moranis in occhiali e mutandoni di pelliccia, ma qualcosa non mi convinceva nel sistema, e avevo soprattutto l’impressione che scindere il gioco dalla sua ambientazione originale (Glorantha), così ricca e complessa (e della quale non sapevo praticamente nulla: nella mia standard edition di RQ non se ne faceva praticamente menzione) lo impoverisse eccessivamente. Così finì anche quell’esperienza, e solo l’anno scorso ripresi finalmente in mano i miei manuali acquistati tanti anni fa, con l’intenzione di capire se fosse possibile utilizzarli per una campagna vera e propria. La risposta che mi diedi fu però negativa: l’edizione standard è davvero scarna, specialmente nella descrizione della magia, e avrei dovuto lavorarci troppo su per avere un sistema adeguato. Meglio il vecchio e fidatissimo AD&D, per il quale avevo peraltro già cominciato a progettare quella che sarebbe poi divenuta la Fortezza, e RQ tornò quindi nell’oblio.

Heroquest RPG!
Stavo dimenticando di citare qualche avventura giocata a RQII (quello della Mongoose): anche in questo caso fui inizialmente attratto dal sistema, ma poi, all’atto pratico, rimasi poco soddisfatto del combattimento (le manovre in primis) e della magia (la magia spiritica venne praticamente riscritta in un articolo apparso su Signs&Portents, le rivista ufficiale della Mongoose), e l’esperimento non durò a lungo.
Ora mi sono procurato la quarta edizione di Basic Roleplaying, e mi è tornata voglia di provarne il sistema. Temo che ciò non avverrà molto presto (i miei orizzonti ludici sono foschi, ma ciò merita un post tutto suo... sigh), tuttavia la curiosità resta.
Ne varrà la pena??


2 commenti:

  1. Butta un occhio a questo sito... potrebbe esserti d'aiuto... visto poi che non hai problemi con l'inglese, ti consiglierei di provare l'ambientazione del Signore degli anelli.
    runequestii.blogspot.com

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    1. Ti ringrazio della segnalazione: ho scaricato il pdf, che mi sembra contenere molti spunti interessanti (anche se forse è un po' tanto ispirato a LotRO; ma magari è solo una mia impressione).
      Me lo leggerò senz'altro con calma.

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