Un
breve riassunto della sessione precedente lo potete trovare qui.
I PROTAGONISTI
Aldor, elfo di livello 1°
Clughacha, guerriero di livello 1°
Dwalin, nano di livello 1° (PNG)
Rimasti
all’oasi
Fahred, ladro di livello 1°
La
sessione ha inizio all’Oasi di Akkad, dove cercheremo di terminare ogni serata
di gioco, in modo da riprendere l’avventura in un luogo sicuro dove i giocatori
assenti possano lasciare i loro personaggi, e dove chi si è perso la sessione
precedente possa semplicemente unirsi al gruppo e partire alla ricerca di
gloria e tesori nelle profondità del Sepolcro.
Fahred,
il ladro, resta infatti a curare i propri (loschi) affari all’oasi, mentre al
gruppo si unisce Clughacha, un poderoso guerriero bramoso d’avventura. Dwalin,
il cui giocatore non riuscirà praticamente mai a prendere parte alle nostre
sessioni online, viene “promosso” PNG, pur senza essere il seguace di nessuno.
Consapevoli
dei rischi che corrono senza l’assistenza (spirituale e materiale) di un chierico,
i Nostri si dividono i compiti: mentre Clughacha si mette alla ricerca di un
sacerdote, Aldor spera di trovare qualche armigero disposto ad accompagnare il
gruppo nelle prossime spedizioni. L’elfo è fortunato, e incappa in una piccola
banda mercenaria costituita da sei fratelli (i fratelli Rru: Atgur, Basil,
Cruni, Durar, Elgo e Ferg), e al prezzo di 24 monete d’oro se ne accaparra i
servigi per un mese. Clughacha, intanto, sparge in giro la voce che lui e i
suoi compagni d’avventure cercano un chierico; la sera, dopo che il guerriero
ha trascorso la giornata offrendo da bere a destra e a manca in modo da
diffondere al meglio la notizia, si presenta presso le tende dei Nostri un
manipolo di candidati. Nessuno di essi però è un chierico (tra di loro c’è pure
una nana!), e di conseguenza nessuno viene accolto nel gruppo.
Il
giorno successivo, ancor prima dell’alba, i Nostri sono sulla via delle rovine,
accompagnati dagli armigeri reclutati da Aldor. La meta viene raggiunta in poco
più di tre ore di cammino, e una volta arrivato a ciò che rimane della grande
città che un tempo sorgeva nel deserto, il gruppo punta verso il Pozzo. È
questa una grande apertura circolare del diametro di almeno dodici metri, sita
nella parte settentrionale delle rovine; una precedente esplorazione aveva
portato alla scoperta che dal Pozzo è possibile accedere ad un complesso
sotterraneo (nonché, volendo, scendere anche più in profondità nelle viscere
della terra), e proprio qui i Nostri si recano, calando una fune dal parapetto
del Pozzo e mandando in avanscoperta il coraggioso Aldor.
L'elfo si cala in un vasto ambiente circolare illuminato dalla luce proveniente dalla superficie, e aspetta quindi che tutti i
compagni d’avventura lo abbiano raggiunto. Durante la visita precedente, in cui
il povero Beowulf aveva trovato la morte per mano (in senso figurato) di un
grosso ragno velenoso, il gruppo aveva esplorato i cunicoli che si aprono a Est
e a Nord. Indecisi se imboccare il cunicolo Ovest o se percorrere uno dei tre
grandi passaggi che recano più o meno in direzione Sud (di passaggi come questi
sembrano essercene diversi nel Sepolcro: si tratta di grandi corridoi larghi
una dozzina di passi e dalla volta a botte), i Nostri scelgono la prima opzione,
entrano in un breve corridoio e si fermano davanti ad una porta sbarrata. Al di
là dell’ostacolo sembra regnare il silenzio più assoluto, così Aldor viene
incaricato di sfondare la porta (l’elfo la schianta con una singola spallata),
e gli avventurieri si ritrovano all’ingresso di uno stanzone buio con un’unica
uscita sulla parete opposta. Proprio qui è radunato un gruppetto di alti e
slanciati individui completamente avvolti in turbanti, bende e stoffe: sono
tutti variamente armati e sembrano attendere la reazione degli intrusi.
I
nostri eroi non esitano nemmeno un istante: vedendo l’esiguo numero dei
misteriosi esseri, Clughacha ordina la carica e si lancia in avanti, l’alabarda
spianata. I quattro avversari si danno lestamente alla fuga, e gli
avventurieri li inseguono verso l’interno del complesso. La corsa ha termine in
un altro stanzone non molto distante, dove i Nostri si trovano improvvisamente
a fronteggiare non più quattro, bensì quindici nemici, alcuni dei quali si
stanno testé armando per far fronte alla minaccia. Aldor dimostra di avere
riflessi prontissimi e utilizza con gran successo la magia del sonno,
addormentando all’istante ben nove avversari, ma i restanti sono pronti a dar
battaglia. Nella breve mischia che ne segue viene abbattuto Ferg, uno dei
mercenari, e nonostante la perdita di uno dei loro, i misteriosi individui (che
si rivelano essere umanoidi coperti di scaglie e dalla testa di serpente!)
riescono a mettere fuori combattimento Aldor, mentre un altro del loro numero, inaspettatamente,
compare alle spalle del gruppo e ne attacca la retroguardia. Clughacha e
Dwalin, reggendo a malapena il corpo inerte dell’elfo, cominciano una ritirata
tattica, riuscendo ad uscire dallo stanzone e ad ammannire al compagno svenuto
una pozione di cura. Aldor si rialza e si prepara al combattimento, ma in quel
preciso istante viene abbattuto un secondo mercenario, Atgur, e i restanti
fratelli Rru si danno ignominiosamente alla fuga (perdendo anche Durar,
trafitto mentre volge le terga al nemico). I nostri eroi sono circondati, e uno
degli uomini-serpente, probabilmente il loro capo, li esorta ad arrendersi,
dopo aver assicurato loro di non avere intenzioni ostili. La fiducia non è però
un bene comune tra coloro che esplorano pericolosi cunicoli sotterranei, e gli
avventurieri decidono che se abbatteranno il capo degli avversari potranno
forse riuscire a fuggire. La lotta riprende quindi selvaggia: Aldor viene
nuovamente ferito e messo fuori combattimento, ma, nonostante Dwalin e
Clughacha riescano finalmente ad uccidere il capo degli uomini-serpente, questi
non abbandonano il campo e trafiggono senza pietà il guerriero, che
cade al suolo svenuto. Dwalin, rimasto solo, si arrende e getta le armi.
La
vita dei Nostri viene risparmiata in cambio della promessa di non tornare mai
più a molestare gli uomini-serpente, e dell’impegno di negare attivamente
l’esistenza stessa di tali creature, nel caso qualcuno, all’oasi e dintorni, li
nominasse. La testa piena d’interrogativi sugli enigmatici uomini-serpente e
sui loro piani, gli avventurieri fanno una breve sosta presso il Pozzo, si
rifocillano un po’ e tornano quindi all’Oasi di Akkad, dove giungono nel primo
pomeriggio. Il resto della giornata viene trascorso a riposare e a riprendersi
dalle ferite (e dallo spavento), e l’indomani si decide di riprovare a cercare
un chierico tra la popolazione dell’oasi. Di nuovo viene sparsa la voce e di
nuovo vengono spese preziose monete d’oro per offrire da bere a chi potrebbe
mettere i Nostri in contatto con le persone giuste, e la sera, tra i vari
candidati, c’è finalmente anche un chierico! Si tratta di Morin, una
sacerdotessa di Tiaray (una divinità minore, patrona della caccia e dei
cacciatori), alla quale viene offerto di entrare a far parte del gruppo e addirittura
il diritto di scegliere per prima la propria quota tra gli oggetti magici
eventualmente rinvenuti. Morin chiede qualche ora per pregare e prendere una
decisione, e all’alba del giorno seguente accetta ufficialmente la proposta.
Ora i Nostri hanno un chierico!
Fervono
quindi i preparativi per una nuova spedizione nel Sepolcro, e Clughacha, venuto
a sapere che i superstiti fratelli Rru si nascondono da qualche parte
nell’oasi, timorosi di farsi vedere in giro dopo la vergognosa fuga di qualche
giorno addietro, riesce a scovare i mercenari e a convincerli a tornare al
servizio del gruppo.
Terminiamo
qui la sessione: i nostri eroi sono ora pronti per una nuova avventura, nella
speranza che stavolta la fortuna si mostri meno ritrosa e porti finalmente alla
conquista di qualche tesoro degno di tal nome!
IL
CIMITERO
† Geoff, chierico di qualche dio
maligno, ucciso da un wight nelle profondità del Sepolcro. 5 novembre 714.
† Beowulf, guerriero, ucciso dal veleno
di un grosso e brutto ragno nei dintorni del Pozzo. 9 novembre 714.
† Atgur, Durar e Ferg Rru, fratelli mercenari, uccisi dagli
uomini-serpente nei dintorni del Pozzo. 11 novembre 714.
Grande Nanozzo tozzo :-)
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