lunedì 13 gennaio 2014

Deserto di Cenere - sessione 2

Un breve riassunto della sessione precedente lo potete trovare qui.

I PROTAGONISTI
Aldor, elfo di livello 1°
Clughacha, guerriero di livello 1°
Dwalin, nano di livello 1° (PNG)

Rimasti all’oasi
Fahred, ladro di livello 1°

La sessione ha inizio all’Oasi di Akkad, dove cercheremo di terminare ogni serata di gioco, in modo da riprendere l’avventura in un luogo sicuro dove i giocatori assenti possano lasciare i loro personaggi, e dove chi si è perso la sessione precedente possa semplicemente unirsi al gruppo e partire alla ricerca di gloria e tesori nelle profondità del Sepolcro.
Fahred, il ladro, resta infatti a curare i propri (loschi) affari all’oasi, mentre al gruppo si unisce Clughacha, un poderoso guerriero bramoso d’avventura. Dwalin, il cui giocatore non riuscirà praticamente mai a prendere parte alle nostre sessioni online, viene “promosso” PNG, pur senza essere il seguace di nessuno.
Consapevoli dei rischi che corrono senza l’assistenza (spirituale e materiale) di un chierico, i Nostri si dividono i compiti: mentre Clughacha si mette alla ricerca di un sacerdote, Aldor spera di trovare qualche armigero disposto ad accompagnare il gruppo nelle prossime spedizioni. L’elfo è fortunato, e incappa in una piccola banda mercenaria costituita da sei fratelli (i fratelli Rru: Atgur, Basil, Cruni, Durar, Elgo e Ferg), e al prezzo di 24 monete d’oro se ne accaparra i servigi per un mese. Clughacha, intanto, sparge in giro la voce che lui e i suoi compagni d’avventure cercano un chierico; la sera, dopo che il guerriero ha trascorso la giornata offrendo da bere a destra e a manca in modo da diffondere al meglio la notizia, si presenta presso le tende dei Nostri un manipolo di candidati. Nessuno di essi però è un chierico (tra di loro c’è pure una nana!), e di conseguenza nessuno viene accolto nel gruppo.

Il giorno successivo, ancor prima dell’alba, i Nostri sono sulla via delle rovine, accompagnati dagli armigeri reclutati da Aldor. La meta viene raggiunta in poco più di tre ore di cammino, e una volta arrivato a ciò che rimane della grande città che un tempo sorgeva nel deserto, il gruppo punta verso il Pozzo. È questa una grande apertura circolare del diametro di almeno dodici metri, sita nella parte settentrionale delle rovine; una precedente esplorazione aveva portato alla scoperta che dal Pozzo è possibile accedere ad un complesso sotterraneo (nonché, volendo, scendere anche più in profondità nelle viscere della terra), e proprio qui i Nostri si recano, calando una fune dal parapetto del Pozzo e mandando in avanscoperta il coraggioso Aldor.
L'elfo si cala in un vasto ambiente circolare illuminato dalla luce proveniente dalla superficie, e aspetta quindi che tutti i compagni d’avventura lo abbiano raggiunto. Durante la visita precedente, in cui il povero Beowulf aveva trovato la morte per mano (in senso figurato) di un grosso ragno velenoso, il gruppo aveva esplorato i cunicoli che si aprono a Est e a Nord. Indecisi se imboccare il cunicolo Ovest o se percorrere uno dei tre grandi passaggi che recano più o meno in direzione Sud (di passaggi come questi sembrano essercene diversi nel Sepolcro: si tratta di grandi corridoi larghi una dozzina di passi e dalla volta a botte), i Nostri scelgono la prima opzione, entrano in un breve corridoio e si fermano davanti ad una porta sbarrata. Al di là dell’ostacolo sembra regnare il silenzio più assoluto, così Aldor viene incaricato di sfondare la porta (l’elfo la schianta con una singola spallata), e gli avventurieri si ritrovano all’ingresso di uno stanzone buio con un’unica uscita sulla parete opposta. Proprio qui è radunato un gruppetto di alti e slanciati individui completamente avvolti in turbanti, bende e stoffe: sono tutti variamente armati e sembrano attendere la reazione degli intrusi.
I nostri eroi non esitano nemmeno un istante: vedendo l’esiguo numero dei misteriosi esseri, Clughacha ordina la carica e si lancia in avanti, l’alabarda spianata. I quattro avversari si danno lestamente alla fuga, e gli avventurieri li inseguono verso l’interno del complesso. La corsa ha termine in un altro stanzone non molto distante, dove i Nostri si trovano improvvisamente a fronteggiare non più quattro, bensì quindici nemici, alcuni dei quali si stanno testé armando per far fronte alla minaccia. Aldor dimostra di avere riflessi prontissimi e utilizza con gran successo la magia del sonno, addormentando all’istante ben nove avversari, ma i restanti sono pronti a dar battaglia. Nella breve mischia che ne segue viene abbattuto Ferg, uno dei mercenari, e nonostante la perdita di uno dei loro, i misteriosi individui (che si rivelano essere umanoidi coperti di scaglie e dalla testa di serpente!) riescono a mettere fuori combattimento Aldor, mentre un altro del loro numero, inaspettatamente, compare alle spalle del gruppo e ne attacca la retroguardia. Clughacha e Dwalin, reggendo a malapena il corpo inerte dell’elfo, cominciano una ritirata tattica, riuscendo ad uscire dallo stanzone e ad ammannire al compagno svenuto una pozione di cura. Aldor si rialza e si prepara al combattimento, ma in quel preciso istante viene abbattuto un secondo mercenario, Atgur, e i restanti fratelli Rru si danno ignominiosamente alla fuga (perdendo anche Durar, trafitto mentre volge le terga al nemico). I nostri eroi sono circondati, e uno degli uomini-serpente, probabilmente il loro capo, li esorta ad arrendersi, dopo aver assicurato loro di non avere intenzioni ostili. La fiducia non è però un bene comune tra coloro che esplorano pericolosi cunicoli sotterranei, e gli avventurieri decidono che se abbatteranno il capo degli avversari potranno forse riuscire a fuggire. La lotta riprende quindi selvaggia: Aldor viene nuovamente ferito e messo fuori combattimento, ma, nonostante Dwalin e Clughacha riescano finalmente ad uccidere il capo degli uomini-serpente, questi non abbandonano il campo e trafiggono senza pietà il guerriero, che cade al suolo svenuto. Dwalin, rimasto solo, si arrende e getta le armi.

La vita dei Nostri viene risparmiata in cambio della promessa di non tornare mai più a molestare gli uomini-serpente, e dell’impegno di negare attivamente l’esistenza stessa di tali creature, nel caso qualcuno, all’oasi e dintorni, li nominasse. La testa piena d’interrogativi sugli enigmatici uomini-serpente e sui loro piani, gli avventurieri fanno una breve sosta presso il Pozzo, si rifocillano un po’ e tornano quindi all’Oasi di Akkad, dove giungono nel primo pomeriggio. Il resto della giornata viene trascorso a riposare e a riprendersi dalle ferite (e dallo spavento), e l’indomani si decide di riprovare a cercare un chierico tra la popolazione dell’oasi. Di nuovo viene sparsa la voce e di nuovo vengono spese preziose monete d’oro per offrire da bere a chi potrebbe mettere i Nostri in contatto con le persone giuste, e la sera, tra i vari candidati, c’è finalmente anche un chierico! Si tratta di Morin, una sacerdotessa di Tiaray (una divinità minore, patrona della caccia e dei cacciatori), alla quale viene offerto di entrare a far parte del gruppo e addirittura il diritto di scegliere per prima la propria quota tra gli oggetti magici eventualmente rinvenuti. Morin chiede qualche ora per pregare e prendere una decisione, e all’alba del giorno seguente accetta ufficialmente la proposta. Ora i Nostri hanno un chierico!
Fervono quindi i preparativi per una nuova spedizione nel Sepolcro, e Clughacha, venuto a sapere che i superstiti fratelli Rru si nascondono da qualche parte nell’oasi, timorosi di farsi vedere in giro dopo la vergognosa fuga di qualche giorno addietro, riesce a scovare i mercenari e a convincerli a tornare al servizio del gruppo.
Terminiamo qui la sessione: i nostri eroi sono ora pronti per una nuova avventura, nella speranza che stavolta la fortuna si mostri meno ritrosa e porti finalmente alla conquista di qualche tesoro degno di tal nome!


IL CIMITERO
† Geoff, chierico di qualche dio maligno, ucciso da un wight nelle profondità del Sepolcro. 5 novembre 714.
† Beowulf, guerriero, ucciso dal veleno di un grosso e brutto ragno nei dintorni del Pozzo. 9 novembre 714.
† Atgur, Durar e Ferg Rru, fratelli mercenari, uccisi dagli uomini-serpente nei dintorni del Pozzo. 11 novembre 714.


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