martedì 4 marzo 2014

Deserto di Cenere - sessione 12

Certo che 'sti scarabei danno sempre del filo da torcere...
Un riassunto della sessione precedente lo potete trovare qui.

I PROTAGONISTI
Chanadarnya, paladino umano di livello 2°
Fahred, ladro umano di livello 2°
Dwalin, guerriero nano di livello 2° (PNG)
Morin, sacerdotessa umana di livello 3° (PNG)
Clughacha, guerriero umano di livello 1° (PNG)
Aldor, mago/guerriero elfo di livello 1°/1° (PNG)

Rimasti all’oasi
Kelek, chierico/guerriero gnomo di livello 2°/1°

La dodicesima sessione della nostra campagna è stata giocata quasi una settimana fa, ma siccome passeranno ancora un po’ di giorni prima di giocare di nuovo, me la sono presa comoda. E mi sono nel frattempo senz’altro dimenticato molti dettagli!
Avevamo lasciato i nostri eroi di ritorno all’Oasi di Akkad dopo il loro meritato trionfo sui ghoul (e la sepoltura di Basil e Cruni Rru, ultimi rimasti dei sei fratelli mercenari). Dopo una notte di riposo si procede con la lettura della pergamena d’incantesimi, che viene lasciata ad Aldor (il solo in grado di usarla) e la vendita ad uno dei mercanti giunti da Elturel del rubino di fuoco trovato il giorno prima nel Tempio dei ghoul; come promesso, il mercante paga il rubino il doppio del suo valore, e gli avventurieri si dividono tutti contenti il gruzzolo che hanno guadagnato. Si decide anche di fare una capatina da Rhaurgha, il mago al servizio di Jakar l’Immenso, al fine di far identificare l’anello con la strana pietra quadrata. Rhaurgha è in grado di svelare che l’anello permette in qualche modo il viaggio istantaneo di chi lo porta (e forse anche di chi gli sta intorno) verso qualche altra locazione, ma non sa dire in proposito nulla di più preciso. Tutti gli indizi sembrano comunque puntare verso il grande portale che si trova nelle rovine, sulle colonne del quale sono incastonate gemme simili a quella dell’anello. Il resto della giornata viene dedicato al riposo, e la mattina seguente Fahred, Kelek e Clughacha vanno in cerca di un insegnante che permetta loro di mettere a frutto l’esperienza fatta durante le spedizioni nel Sepolcro. Chanadarnya dovrà invece aspettare ancora un po’, e Dwalin, non essendoci all’oasi nessuno abbastanza bravo da istruirlo può solo stare nella tenda a rigirarsi i pollici. O mettersi alla ricerca di Tybressa, l’esperta guerriera da diversi giorni scomparsa dopo aver dichiarato di voler verificare l’esistenza degli uomini-serpente...

Durante la settimana che segue, mentre alcuni dei suoi amici sono alle prese con i loro maestri, il paladino ne approfitta per raccogliere qualche informazione alla taverna e presso gli altri avventurieri, e viene così a sapere della presenza all’oasi di uno strano halfling, il quale ha avuto un violento diverbio con Sythril, la maga elfa da poco sparita assieme a tutto il suo gruppo, e ha raccolto intorno a sé un certo numero di avventurieri. Dell’halfling non si sa molto, purtroppo, ma Chanadarnya riesce anche ad apprendere qualcosa sui mercanti di Elturel (che secondo qualcuno hanno un accento troppo settentrionale per venire da dove hanno dichiarato).
È il 15 di Nightal quando il gruppo si mette di nuovo sulla via del Sepolcro. Nonostante i diversi misteri da dipanare, i Nostri preferiscono tornare al Tempio dei ghoul per completarne la perlustrazione, e si trovano così a ispezionare tre camerate (da secoli in disuso) che si affacciano sull’ultimo corridoio rimasto inesplorato. Un paio di ghoul rinvenuti in una delle camerate viene spacciato senza alcun problema, e l’attacco di una decina di scheletri, forse attratti dai rumori provocati dagli avventurieri durante l’esame di una delle stanze, viene affrontato con perizia: i non morti sono messi in fuga, inseguiti e quindi fatti a pezzi fino all’ultimo osso.

Resta da aprire solo un’ultima porta, questa però stranamente di metallo anziché di legno, al di là della quale si trova un tempietto dedicato con ogni probabilità a qualche divinità del sole. Si decide di procedere con l’esplorazione, ma avviene quasi subito una cosa strana: non appena Chanadarnya si avvicina alle colonne deve resistere all’impulso di gettarsi sull’altare di pietra del tempietto. Il paladino non riesce a trattenersi, corre fino all’altare, lo abbraccia, ed è colto all’improvviso da un terribile malessere che lo fa piegare in due dal dolore. Il nostro eroe, contorcendosi penosamente, riesce a fatica a tornare presso l’uscio della stanza, e lì rimane in preda agli spasmi. Fahred, che stava esaminando una delle pareti, decide a questo punto di mettere alla prova la propria fortuna, e si avvicina come se niente fosse alle colonne incriminate. Non occorre dire che anche il ladro si trova presto costretto (nonostante riesca a resistere al primo impulso, si rifiuta di tornare indietro) a gettarsi sull’altare, e anche lui cade al suolo contorcendosi per l’insopportabile dolore. Medesima sorte tocca ad Aldor, il quale viene inviato ad esplorare l’area nei pressi delle colonne, e il gruppo si trova presto radunato nei pressi della porta, tre dei suoi membri del tutto fuori combattimento.
Chanadarnya è il primo a riprendersi, dopo una mezz’ora circa, e quando anche i suoi amici sono tornati in sé, il paladino decide che l’altare è la chiave di tutto: scatta tra le colonne, riesce a resistere per ben due volte all’impulso di gettarsi sull’altare e a questo punto che fa? Si lancia di sua spontanea volontà sull’altare nel tentativo di spostarlo!

L’effetto è prevedibile, e Chanadarnya, in preda a fitte lancinanti, riesce a malapena a trascinarsi verso i suoi amici, che non possono purtroppo fare nulla per alleviare il dolore che lo attanaglia.
I Nostri sono però sicuri che il tempietto nasconda qualche segreto, e sono intenzionati a scoprirlo. Si fanno piani d’azione nell’attesa che il paladino torni in piedi, ma gli avventurieri vengono improvvisamente sorpresi da quattro scarabei di fuoco (pregiati per le loro ghiandole luminose), e qui la mancanza della spada di Chanadarnya si fa sentire: i nostri eroi vengono ridotti davvero a malpartito dai grossi insetti, che si rifiutano di tornare da dove sono venuti, e Fahred, lanciatosi in una carica suicida quando gli resta un singolo punto ferita, cade al suolo privo di sensi dopo essere stato azzannato selvaggiamente. Alla fine dello scontro il gruppo rimane padrone del campo, ma le ferite subite sono abbastanza gravi da indurre i Nostri a tornare all’oasi, dopo un’esplorazione molto insoddisfacente.
Non è però finita, purtroppo. Al momento di uscire dal tempio che sorge sulla collina, recentemente divenuto il punto di accesso preferito al Sepolcro, gli avventurieri odono all’improvviso strane parole: una formula magica. Con l’eccezione di Aldor, protetto dal suo retaggio elfico, tutti quanti cadono al suolo addormentati, e il mago/guerriero vede a pochi metri di distanza un halfling che sogghigna e lo guarda minacciosamente...
E qui ci siamo fermati. Tutti fuori combattimento, con l’esclusione di un PNG (rimasto peraltro a 2 punti ferita e senza incantesimi). Come andrà a finire?

Lo sapremo la prossima volta, e non è escluso che occorreranno un po’ di nuove schede per dei nuovi personaggi!

IL CIMITERO
† Geoff, chierico di qualche empio dio delle oscenità, ucciso da un wight nelle profondità del Sepolcro. 5 Uktar 1357 DR.
† Beowulf, guerriero, ucciso dal veleno di un grosso e brutto ragno nei dintorni del Pozzo. 9 Uktar 1357 DR.
† Atgur, Durar e Ferg Rru, fratelli mercenari, uccisi dagli uomini-serpente nei dintorni del Pozzo. 11 Uktar 1357 DR.
† Elgo Rru, mercenario, ucciso dal morso di un serpente presso il Grande Chiostro. 17 Uktar 1357 DR.
† Basil e Cruni Rru, mercenari, uccisi (e semidivorati) dai ghoul nell’omonimo tempio. 6 Nightal 1357 DR.


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