Ettore Dellago, un affascinante seduttore
Ghiso Calabraga, un poco di buono dall’animo
gentile
Giuseppe de’Ferrai, un ambizioso spadaccino
ligustico
Tre uomini in fuga. Così si apre la prima sessione
della nostra ripresa vindiziana: Burning Vindizia.
I Nostri, ciascuno contattato da un misterioso
tizio che pareva voler unire gli sforzi di coloro che si oppongono al Maestro
Nero, l’oscuro negromante la cui fissazione pare proprio la rovina della città
lagunare, scappano a gambe levate da una trappola diabolica nella quale quasi
tutti gli altri convenuti (in totale era presente una trentina d’individui) hanno
trovato la morte. Nel luogo dell’incontro, un decrepito magazzino presso i vecchi
moli, si sono infatti riversate orde di sicari appartenenti alla famigerata
Fratellanza dei Coltelli, che hanno avuto gioco facile nel massacrare le loro
stupefatte vittime. Solo i nostri amici (e pochi altri) sono riusciti a trovare
scampo nella fuga, e ora, ragionevolmente sicuri di avere seminato i loro
inseguitori, i tre si guardano l’un l’altro e cercano di decidere il da farsi.
Innanzitutto le presentazioni: Ettore, Ghiso e
Giuseppe fanno conoscenza e scoprono di avere (non a caso) un obiettivo comune.
Tutti e tre sono infatti determinati, ciascuno per i propri motivi, ad opporsi
al cosiddetto Maestro Nero e ai suoi alleati. La notte vindiziana è fredda e
piovosa, e i Nostri trovano riparo in una locanda di terza categoria dove
quantomeno possono trangugiare qualcosa di caldo e ripararsi dalle intemperie. Qui
viene formulata l’idea di rintracciare il misterioso organizzatore della fatale
riunione; qualcuno ricorda che l’uomo non ha mai mostrato la propria mano
sinistra, sempre nascosta sotto il mantello, e così si pensa che possa
trattarsi di un monco o di uno che abbia qualcosa da nascondere; come per
esempio il segno di un’affiliazione a qualche banda criminale.
Prima di potersi ritirare per la notte, però, il
gruppo viene innervosito dall’arrivo di un figuro intabarrato che intima ad
Ettore di seguirlo all’esterno della locanda. Giuseppe ha già la pistola pronta
all’uso e Ghiso la mano sull’impugnatura della spada, quando viene fuori che il
figuro altri non è che il servitore di una delle “clienti” di Ettore, Girolama
Vaccaj, la moglie di un ricco mercante; il bel seduttore ha infatti dimenticato
l’appuntamento con detta signora, la quale è ora giustamente indispettita. Ettore
prova a cavarsi d’impiccio adducendo scuse su scuse, ma le sue parole suonano false
e sembrano non convincere affatto l’interlocutore, il quale se ne torna quindi
da dove è venuto.
Il giorno seguente viene trascorso alla ricerca
dell’uomo che nasconde la mano sinistra; Ghiso mobilita persino i contrabbandieri
di Chiaggia affinché lo aiutino nell’intento, e i Nostri decidono di fare tutto
nella massima calma in modo da ottenere qualche piccolo vantaggio (nella
fattispecie un dado bonus per il tiro di Circles). Nonostante la difficoltà non
sia immensa, però (Ob 3 – vale a dire 3 successi necessari – tirando 6Dadi), la
ricerca fallisce, e Ghiso riceve qualche parziale informazione (l’uomo che vai
cercando è un agente del Maggior Consiglio!) prima di venire avvertito che una
pattuglia di soldati vuole arrestare Valeria, la sua compagna. Ci si precipita
alla locanda dello Sgombro che Salta,
dove la ragazza lavora; qui il comandante della pattuglia e un altro uomo in
abiti civili stanno strattonando la povera Valeria, e senza por tempo in mezzo
i Nostri intervengono. Ettore, come sempre sgargiante e vistoso, non ha difficoltà
ad attirare l’attenzione della piccola folla radunatasi nonché dei soldati
presenti, e Ghiso, spalleggiato da Giuseppe (che assume per l’occasione la sua
espressione più truce), riesce con prepotenza a frapporsi tra i militari e la
sua bella. L’uomo che accompagna la pattuglia si rivolge a questo punto ai
nostri amici, esigendo di conoscere la loro identità. Un tentativo di
intimorirlo a sufficienza da indurlo a svelare lo scopo di tali domande
fallisce, e così i tre declinano le proprie generalità.
«E così sono loro. Bene. Arrestateli» dice l’uomo.
Ettore, veloce come una saetta, se la dà immediatamente
a gambe, mentre i suoi compagni decidono di non opporre resistenza, e,
consegnate a Valeria le proprie armi, si lasciano condurre via pacificamente. I
soldati non li ammanettano ma li tengono d’occhio da vicino, e la piccola
colonna percorre le calli cittadine alla volta di un bel palazzo signorile nei
pressi della piazza del Leone Alato. L’edificio non è lontano dalle carceri, ma
non si tratta senz’altro di una prigione. Ghiso e Giuseppe vengono quindi fatti
accomodare ad un tavolo e qui interrogati dall’uomo in borghese, che dichiara
di chiamarsi Corrado Corner e di essere membro dell’Inquisizione di Stato: l’uomo
che il gruppo cercava, l’organizzatore della riunione di due sere prima, era
davvero un agente del governo, e dal momento che i Nostri sono riusciti a
sfuggire all’agguato della Fratellanza dei Coltelli, ora c’è chi pensa che i
traditori siano proprio loro!
Ghiso e Giuseppe rispondono con freddezza ed
efficacia alle accuse, e al termine del colloquio (per il quale abbiamo usato
le regole del Duel of Wits) il confuso Corrado Corner si rende conto di aver
preso un granchio. Come compromesso (secondo le regole del DoW) i due
propongono di aiutare l’Inquisizione di Stato nella lotta contro il Maestro
Oscuro, e, una volta che la loro generosa offerta è stata accettata, possono
fare ritorno allo Sgombro che Salta. Ettore
li ha nel frattempo seguiti, tenendosi a prudente distanza, e si è accertato
che nessuno li pedinasse sulla via del rientro; una volta riunito ai compari,
il casanova in erba non perde tempo a farsi ragguagliare sull’accaduto. Valeria,
la compagna di Ghiso, si avvicina a questo punto per fare la conoscenza di
Giuseppe e di Ettore, e rimane folgorata dal fascino che promana da quest’ultimo
(decidiamo di comune accordo che un simile sviluppo potrebbe essere
immensamente divertente, e per questo utilizzo del suo tratto “Bello” il
giocatore di Ettore si merita un grosso grasso punto di Fato!).
Qui ci fermiamo. La campagna è appena iniziata, ma
mi sembra che prometta davvero bene...