giovedì 27 novembre 2014

Vindizia in fiamme!

La laguna brucia!

Durante le ultime sessioni di Burgund erano venuti al pettine alcuni nodi riguardanti i personaggi, o meglio: la loro traduzione da Rolemaster a Burning Wheel. Il passaggio non era stato così indolore come immaginavo, e a qualcuno mancavano le molteplici abilità che caratterizzano i personaggi di RM. Questo, unito all’idea di creare nuovi avventurieri per i quali non fosse necessario seguire linee già tracciate, ci ha portati a riesumare la gloriosa e mai dimenticata Vindizia, campagna alla quale ormai quasi due anni fa avevamo giocato una serie di divertentissime sessioni (utilizzando come sistema Warhammer FRP 1a edizione).
Burning Wheel e Vindizia sembrano fatti apposta l’uno per l’altra, e così l’altra sera ci siamo messi al lavoro sui personaggi. Le vicende di questa ripresa di campagna avvengono un anno circa dopo le avventure di Piso, Goffredo, Romualdo e Orlando (e Dante, s’intende!), i quali finiranno senz’altro per comparire qua e là durante lo svolgersi degli eventi.
Abbiamo soltanto due dei giocatori originali di Vindizia (anche se speriamo che il terzo riesca prima o poi a riunirsi al gruppo), ma accanto a loro ce ne sono altrettanti; un bel gruppetto di disperati, come presto vedrete.

Ecco quindi, senza ulteriori indugi, i protagonisti.
Ghiso Calabraga, cugino del più noto (per ora) Piso, è un Vindiziano di nascita, e nella sua vita si è dedicato sia al mestiere di marinaio che a quello di criminale. Affiliato ai Contrabbandieri di Chiaggia, Ghiso vede i traffici dei propri associati messi in pericolo dai metodi brutali della Fratellanza dei Coltelli; costoro, guidati dal temutissimo Molosso Tagliaossa, sembrano essere in combutta con il Maestro Nero, un misterioso negromante che il governo della città considera il peggiore flagello che su Vindizia si sia abbattuto negli ultimi secoli. Ghiso ha una compagna e un figlio in tenera età, che intende proteggere dai pericoli del mondo.

Ettore Dallago è nato a Medioborgo, ma i suoi vagabondaggi l’hanno condotto a Vindizia. In passato esattore delle tasse dalla rinomata (e al contempo famigerata) efficienza e durezza di cuore, Ettore si dedica ora a dilettare le nobildonne vindiziane in cerca di un amante giovane e focoso. Tra queste vi sono dame della levatura di Patrizia Tradonico e di Costantina Vendramin, invaghitesi del bello e sgargiante malandrino. Costui, d’altro canto, teme che la presenza in città del negromante noto come Maestro Nero possa influire negativamente sul suo stile di vita e sui suoi contatti amorosi (contatti che il Nostro desidera ardentemente moltiplicare), e ha quindi preso la decisione di fare il possibile per combattere l’oscura minaccia che incombe su Vindizia.

Giuseppe Scannagatti proviene dall’entroterra di Zènova (forse da Tigliolo, forse da Castellino, forse dalla Val Fontanabella: non si sa di preciso); marinaio e soldato, ha deciso di mettere alla prova il filo della propria lama tra le calli di Vindizia, e vuole qui imporsi come il migliore spadaccino della città. È ovvio che questa rotta l’abbia portato a scontrarsi con il losco Gualterio Neratesta, prezzolato sicario di Trinacria (qui tutti amiamo molto Alatriste), e la faida che corre tra i due potrà essere spenta soltanto con il sangue.

Federico Tiepolo è vindiziano e nobile di nascita; ha conosciuto ahimè tempi migliori, prima che la sua famiglia decadesse e scomparisse dal novero delle schiatte patrizie della città. Istradato lungo la via per diventare un prode cavaliere, Federico, allora semplice scudiero, ha visto il suo fiero signore, Ser Gismondo, ucciso dalle arti oscure del Maestro Nero, e ha giurato di vendicarsi, sostenuto in questo proposito dalla famiglia del deceduto. Il Nostro desidera anche scoprire chi abbia causato la caduta della propria casata, ma le cose sono rese difficili dal profondo astio che Arielle, sua sorella (che la madre di Federico venisse dal Regno di Franza?), prova per lui; la ragazza fa di tutto per ostacolare i piani dell’ex scudiero ora divenuto truffatore, che però può per fortuna consolarsi tra le braccia di Giuditta Bragadin, una nobildonna alla quale Federico è legato dagli implacabili lacci d’amore.


Ecco la banda al completo. Come dicevo, non disperiamo di avere con noi prima o poi anche l’ultimo del nostro gruppo, che lavorando la sera ha purtroppo grandi difficoltà a partecipare alle sessioni. Per oggi è intanto previsto l’inizio delle nuove avventure vindiziane, sulle quali questo blog non sarà certo avaro di notizie...

2 commenti:

  1. bellissimo blog, abbiamo gusti simili (l'amore per Rolemaster)...ho visto che ci sono molti posts in merito, appena ho un po' di tempo li leggo con calma. ciao

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    1. Ti ringrazio!
      Rolemaster è in effetti un gran sistema, al quale con gli amici abbiamo giocato fino a poche settimane fa. Divertendoci moltissimo.

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