venerdì 28 novembre 2014

Burning Vindizia - sessione 1

I PROTAGONISTI
Ettore Dellago, un affascinante seduttore
Ghiso Calabraga, un poco di buono dall’animo gentile
Giuseppe de’Ferrai, un ambizioso spadaccino ligustico

Tre uomini in fuga. Così si apre la prima sessione della nostra ripresa vindiziana: Burning Vindizia.
I Nostri, ciascuno contattato da un misterioso tizio che pareva voler unire gli sforzi di coloro che si oppongono al Maestro Nero, l’oscuro negromante la cui fissazione pare proprio la rovina della città lagunare, scappano a gambe levate da una trappola diabolica nella quale quasi tutti gli altri convenuti (in totale era presente una trentina d’individui) hanno trovato la morte. Nel luogo dell’incontro, un decrepito magazzino presso i vecchi moli, si sono infatti riversate orde di sicari appartenenti alla famigerata Fratellanza dei Coltelli, che hanno avuto gioco facile nel massacrare le loro stupefatte vittime. Solo i nostri amici (e pochi altri) sono riusciti a trovare scampo nella fuga, e ora, ragionevolmente sicuri di avere seminato i loro inseguitori, i tre si guardano l’un l’altro e cercano di decidere il da farsi.
Innanzitutto le presentazioni: Ettore, Ghiso e Giuseppe fanno conoscenza e scoprono di avere (non a caso) un obiettivo comune. Tutti e tre sono infatti determinati, ciascuno per i propri motivi, ad opporsi al cosiddetto Maestro Nero e ai suoi alleati. La notte vindiziana è fredda e piovosa, e i Nostri trovano riparo in una locanda di terza categoria dove quantomeno possono trangugiare qualcosa di caldo e ripararsi dalle intemperie. Qui viene formulata l’idea di rintracciare il misterioso organizzatore della fatale riunione; qualcuno ricorda che l’uomo non ha mai mostrato la propria mano sinistra, sempre nascosta sotto il mantello, e così si pensa che possa trattarsi di un monco o di uno che abbia qualcosa da nascondere; come per esempio il segno di un’affiliazione a qualche banda criminale.

Prima di potersi ritirare per la notte, però, il gruppo viene innervosito dall’arrivo di un figuro intabarrato che intima ad Ettore di seguirlo all’esterno della locanda. Giuseppe ha già la pistola pronta all’uso e Ghiso la mano sull’impugnatura della spada, quando viene fuori che il figuro altri non è che il servitore di una delle “clienti” di Ettore, Girolama Vaccaj, la moglie di un ricco mercante; il bel seduttore ha infatti dimenticato l’appuntamento con detta signora, la quale è ora giustamente indispettita. Ettore prova a cavarsi d’impiccio adducendo scuse su scuse, ma le sue parole suonano false e sembrano non convincere affatto l’interlocutore, il quale se ne torna quindi da dove è venuto.

Il giorno seguente viene trascorso alla ricerca dell’uomo che nasconde la mano sinistra; Ghiso mobilita persino i contrabbandieri di Chiaggia affinché lo aiutino nell’intento, e i Nostri decidono di fare tutto nella massima calma in modo da ottenere qualche piccolo vantaggio (nella fattispecie un dado bonus per il tiro di Circles). Nonostante la difficoltà non sia immensa, però (Ob 3 – vale a dire 3 successi necessari – tirando 6Dadi), la ricerca fallisce, e Ghiso riceve qualche parziale informazione (l’uomo che vai cercando è un agente del Maggior Consiglio!) prima di venire avvertito che una pattuglia di soldati vuole arrestare Valeria, la sua compagna. Ci si precipita alla locanda dello Sgombro che Salta, dove la ragazza lavora; qui il comandante della pattuglia e un altro uomo in abiti civili stanno strattonando la povera Valeria, e senza por tempo in mezzo i Nostri intervengono. Ettore, come sempre sgargiante e vistoso, non ha difficoltà ad attirare l’attenzione della piccola folla radunatasi nonché dei soldati presenti, e Ghiso, spalleggiato da Giuseppe (che assume per l’occasione la sua espressione più truce), riesce con prepotenza a frapporsi tra i militari e la sua bella. L’uomo che accompagna la pattuglia si rivolge a questo punto ai nostri amici, esigendo di conoscere la loro identità. Un tentativo di intimorirlo a sufficienza da indurlo a svelare lo scopo di tali domande fallisce, e così i tre declinano le proprie generalità.
«E così sono loro. Bene. Arrestateli» dice l’uomo.
Ettore, veloce come una saetta, se la dà immediatamente a gambe, mentre i suoi compagni decidono di non opporre resistenza, e, consegnate a Valeria le proprie armi, si lasciano condurre via pacificamente. I soldati non li ammanettano ma li tengono d’occhio da vicino, e la piccola colonna percorre le calli cittadine alla volta di un bel palazzo signorile nei pressi della piazza del Leone Alato. L’edificio non è lontano dalle carceri, ma non si tratta senz’altro di una prigione. Ghiso e Giuseppe vengono quindi fatti accomodare ad un tavolo e qui interrogati dall’uomo in borghese, che dichiara di chiamarsi Corrado Corner e di essere membro dell’Inquisizione di Stato: l’uomo che il gruppo cercava, l’organizzatore della riunione di due sere prima, era davvero un agente del governo, e dal momento che i Nostri sono riusciti a sfuggire all’agguato della Fratellanza dei Coltelli, ora c’è chi pensa che i traditori siano proprio loro!

Ghiso e Giuseppe rispondono con freddezza ed efficacia alle accuse, e al termine del colloquio (per il quale abbiamo usato le regole del Duel of Wits) il confuso Corrado Corner si rende conto di aver preso un granchio. Come compromesso (secondo le regole del DoW) i due propongono di aiutare l’Inquisizione di Stato nella lotta contro il Maestro Oscuro, e, una volta che la loro generosa offerta è stata accettata, possono fare ritorno allo Sgombro che Salta. Ettore li ha nel frattempo seguiti, tenendosi a prudente distanza, e si è accertato che nessuno li pedinasse sulla via del rientro; una volta riunito ai compari, il casanova in erba non perde tempo a farsi ragguagliare sull’accaduto. Valeria, la compagna di Ghiso, si avvicina a questo punto per fare la conoscenza di Giuseppe e di Ettore, e rimane folgorata dal fascino che promana da quest’ultimo (decidiamo di comune accordo che un simile sviluppo potrebbe essere immensamente divertente, e per questo utilizzo del suo tratto “Bello” il giocatore di Ettore si merita un grosso grasso punto di Fato!).


Qui ci fermiamo. La campagna è appena iniziata, ma mi sembra che prometta davvero bene...

Nessun commento:

Posta un commento