Dark è un orso educato e ha imparato a salutare... |
Il riassunto della sessione precedente lo potete
trovare qui.
I
PROTAGONISTI
Bór,
chierico nano di livello 3°
Etheliel,
druida elfa di livello 3°
Harper,
guerriero umano di livello 3°
Dark, orso
bruno, amico di Etheliel
Blot,
mercenario gnomo di livello 0
Lev,
mercenario umano di livello 0
L’avventura riprende dove si era interrotta (più
di un mese fa!): i nostri eroi si trovano nelle profondità delle rovine del monastero
di Stymtar, e si apprestano a scendere al terzo livello, da loro solo
fugacemente visitato tempo addietro. Harper in testa, il gruppo giunge così in
fondo alle scale che conducono alla meta; la strada già conosciuta, che ha
inizio dietro una porta oltre la quale gli avventurieri avevano in passato
sconfitto un’orda di cadaveri ambulanti, viene scartata in favore del percorso
ancora ignoto, e i Nostri si trovano presto, dopo aver seguito un tortuoso
budello malamente scavato nella roccia, in una piccola caverna invasa da uno
strano fumo e da un forte odore di bruciato. Su una delle pareti, una mano
misteriosa ha tracciato un’enigmatica scritta: «Tanto fumo e poco arrosto...
ogni gemma ha il suo costo!»; nessuno ha però idea del significato della rima.
L’esplorazione prosegue tra le sempre più fitte
volute di fumo, fino al punto in cui il budello torna ad essere un corridoio
vero e proprio, che sbuca in una stanza dai contorni difficilmente
discernibili, ma dal centro della quale il fumo sembra avere origine. È Bór a
condurre una prudente investigazione: il chierico di Sturm scopre un letto di
braci sopra il quale si crogiolano cinque serpenti color rosso acceso, ma ai
suoi occhi non sfuggono nemmeno le gemme che qua e là spuntano tra i tizzoni
ardenti! Che la rima si riferisca a questo?
Urge un piano d’azione. Le gemme fanno decisamente
gola ai Nostri, ma Etheliel suggerisce prudenza: i serpenti, che nonostante le
sue conoscenze della natura la druida non riconosce, potrebbero essere
velenosi, e il gruppo è al momento privo di incantesimi atti a contrastare un
simile pericolo. Bór, però, ha una soluzione. Pregando il suo bellicoso dio
perché lo ammanti del suo potere e renda i nemici indifferenti alla sua
presenza (usando l’incantesimo santuario,
insomma), il nano riesce astutamente ad estrarre dalle braci ben tre gemme di
un certo valore, mentre i serpenti si agitano inquieti ma senza agire.
Soddisfatti della ricca pesca, gli avventurieri
decidono di non proseguire l’esplorazione oltre la stanza del fumo, e tornano
sui loro passi, con l’intenzione invece di visitare nuovamente la zona nella
quale, settimane prima, avevano salvato dalla prigionia Kelen, lo sfortunato
chierico mezzelfo di Tyche.
Harper è sempre in testa: si torna alla piccola caverna
con la scritta e quindi alla porta lasciata indietro, ma,
quando il guerriero
apre quest’ultima, grande è la sua sorpresa nello scoprire che qualcuno,
durante le settimane trascorse, ha quasi interamente ricostituito l’orda di
zombi a suo tempo distrutta dal gruppo! Che maleducazione! Gli zombi non sono
invece per nulla sorpresi, e durante il tempo a loro disposizione prima che
Harper si riabbia dallo sgomento e dall’indignazione, riescono a mettere a
segno duri colpi sul malcapitato, riducendolo da 24 a 6 punti ferita. Gulp. Per
fortuna c’è Bór, che stavolta non fallisce i suoi tentativi di scacciare i non
morti, e presto tutti e dieci gli zombi si sono rifugiati inermi in fondo alla
stanza, e lì vengono letteralmente fatti a pezzi da Dark, l’orso.
Il pericolo è stato rimosso, ma la situazione di
Harper è grave: si scopre che né il chierico né la druida hanno preparato
incantesimi di cura («Pensavo l’avessi fatto tu!»), e solo il reperimento di
una pozione di guarigione in fondo allo zaino di Etheliel («Ehi! Sulla scheda c’è
scritto che ho una pozione di guarigione! Me n’ero scordata!») permette al
guerriero di rimettersi dallo spavento e dalle ferite subite. Si prosegue così
verso le celle, area già visitata in passato ma ora vuota, e si esplora un paio
di stanze che si affacciano sul medesimo corridoio; entrambe si rivelano però prive
di alcunché d’interessante. In fondo al corridoio stesso, tuttavia, è situata
una porta oltre la quale ci sono senz’altro delle persone: Bór accosta l’occhio
alla toppa, e vede passare uomini armati, vestiti con una tunica nera. Esattamente
come i nemici già incontrati più volte, sia al primo livello del monastero che
nella Fortezza.
Viene formulato un piano che prevede il
combattimento in una zona favorevole al gruppo, nella quale gli avversari siano
costretti ad entrare un alla volta; Blot, lo gnomo, accetta coraggiosamente di
fare da esca, e l’azione comincia. Il capo dei nemici, però, non cade nel tranello,
e trattiene i suoi prima che questi si avventino a testa bassa nella trappola. Ne
segue uno scontro nel corridoio delle celle: Etheliel utilizza con grande efficacia
l’incantesimo scaldare metallo, e tre
sventurati avversari muoiono tra urla terribili, arrostiti dentro le loro
armature. I nemici si ritirano verso la stanza dalla quale erano partiti, e qui
la battaglia prosegue senza esclusione di colpi. Sia Harper che Bór restano
paralizzati dagli empi poteri di un sacerdote di Athanatos, il dio dei non
morti, e le stoccate fioccano sia da una parte che dall’altra. Alla fine, gli
ultimi due nemici superstiti ripiegano ancora, e la druida, sicura della
vittoria, li segue, tallonata dal suo amico orso e da Blot e Lev, i mercenari. Una
piccola imprudenza quasi costa la vita ad Etheliel, colta di sorpresa dai due
fuggitivi nascostisi in una stanza poco distante e gravemente ferita a colpi di
lancia e alabarda, ma poi Dark, l’orso, entra in azione e sbrana i due
malcapitati con facilità. Non è però finita! Mentre Harper e Bór si riprendono
dalla paralisi, due grossi cani da guerra evidentemente alloggiati nell’ultima
stanza visitata si avventano sull’orso, mordendolo e azzannandolo senza pietà;
la feroce battaglia tra animali ha presto fine, ma Dark, dopo l’uccisione dei
due mordaci mastini, è assai malconcio e crolla al suolo esausto.
Mentre la druida e il coraggioso orso si riposano
un po’ e prendono fiato, Harper, Bór, Blot e Lev scoprono un improvvisato
tempio in una delle stanze adiacenti, s’impossessano di un piccolo teschio d’onice
e trovano un alloggio dall’aria confortevole e accogliente proprio oltre il
tempio stesso. Forse la stanza di uno dei due sacerdoti oscuri uccisi durante
la lotta?
La domanda resta però senza risposta, perché la
sessione termina qui. Occorrerà aspettare la prossima per conoscerne i segreti!
IL CIMITERO
† Enil,
mago/guerriero elfo, divorato da un verme-iena nei sotterranei del monastero di
Stymtar. 13 marzo 1268.
† Hannah,
guerriera umana, divorata da un verme-iena nei sotterranei del monastero di
Stymtar. 13 marzo 1268.
† Lily,
ladra halfling, divorata da un verme-iena nei sotterranei del monastero di
Stymtar. 13 marzo 1268.
† Rupert,
chierico umano di Tyche, divorato da un verme-iena nei sotterranei del
monastero di Stymtar. 13 marzo 1268.
† Lari,
cugino di Mari, contadino desideroso d’avventura, ucciso a sangue freddo dai
cultisti nei sotterranei del monastero di Stymtar. 25 marzo 1268.
† Mari,
cugino di Lari, contadino desideroso d’avventura, ucciso a sangue freddo dai
cultisti nei sotterranei del monastero di Stymtar. 25 marzo 1268.
† Astian,
guerriero umano, divorato da due zombi nei sotterranei del monastero di
Stymtar. 27 marzo 1268.
† Grigorji,
chierico umano di Tyche, ucciso dagli zombi nei sotterranei del monastero di
Stymtar. 27 marzo 1268.
† Olga,
mercenaria al servizio della chiesa di Tyche, uccisa e divorata da due gnoll
nei sotterranei del monastero di Stymtar. 3 aprile 1268.
† Lara,
mercenaria al servizio della chiesa di Tyche, scomparsa nei sotterranei del
monastero di Stymtar. 3 aprile 1268.
† Irina,
contadina desiderosa d’avventure, scomparsa nei sotterranei del monastero di
Stymtar. 3 aprile 1268.
† Kelen,
chierico mezzelfo di Tyche, morso da un ragno nei sotterranei del monastero di
Stymtar, 4 aprile 1268.
† Anton,
ladro umano, ucciso da un ghoul nei sotterranei del monastero di Stymtar, 2
maggio 1268.
† Akar,
lupo amico di Etheliel, avvelenato da un ragno nei sotterranei del monastero di
Stymtar, 2 maggio 1268.
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